Home > Articoli > A noi gli occhi: storie di nostri pazienti alla Clinica Siloe
Vogliamo raccontarvi alcune delle moltissime storie di persone che hanno beneficiato dell’aiuto offerto dalla Clinica Mobile: Cosmas Boyekombo ci manda alcune testimonianze dategli dal dottor Amani Ilonogbe.
A Bafwasende:
Abombog Laurent: è un giovane uomo di 35 anni, sordo e con una cateratta bilaterale ormai da 3 anni. Dopo l’operazione era molto emozionato per avere la possibilità di vedere per la prima volta suo figlio.
A Niangara:
Un giovane uomo di 32 anni, ma dall’aspetto molto più vecchio, cieco da 4 anni, ha potuto recuperare la vista.
A Tapili:
Gamba è un Mbororo di Niangara, con questo nome si designano gli appartenenti all’insieme di popoli provenienti dalla Repubblica Centro Africana e dal Ciad, che da qualche tempo vivono nella Repubblica Democratica del Congo e, più precisamente, a Niangara. Anche loro hanno diritto, in quanto esseri umani, alle nostre cure e la porta della Clinica Mobile per loro è sempre aperta.
TESTIMONIANZA DI UN CAPO VILLAGGIO DI WADIMBISA, Chef Nangaa Bambitoyobey Joseph Le parole, i ringraziamenti di questo paziente sono la prova concreta della grande importanza che la Clinica oftalmologica Siloe riveste per questo territorio, anche per la professionalità con cui in essa si opera. Mi chiamo Nangaa Bambitoyobey, capo della collettività Wadimbisa nel territorio di Wamba, a 75 km da Isiro. Io sono molto felice e soddisfatto delle cure avute al Centro Oftalmologico Siloe. All’inizio di settembre ho avuto un grave incidente: un corpo estraneo è entrato nel mio occhio destro, un grave problema per me, perché l’altro occhio, che è stato operato in India, è praticamente cieco. Io sono rimasto due settimane a letto con dei dolori atroci, senza dormire e con le lacrime che mi uscivano continuamente. Ho cercato di frequentare un centro di salute del posto e un altro ospedale (Nebobongo), ma senza successo; allora ho deciso di andare al Siloe. Quando sono arrivato con il mio bagaglio ho trovato suor Chantal Musamange che mi ha estratto facilmente e immediatamente questo cor- po estraneo che mi faceva soffrire terribilmente. È stato un grande sollievo, ho subito chiamato i miei figli che abitano a Kinshasa per dire che finalmente stavo bene. Quella sera ho dormito profondamente in quanto non riposavo da tempo. Per me il Siloe è stata una fortuna. Se il Siloe non fosse esistita cosa avrei potuto fare? Andare a Kinshasa? Veramente grazie alla diocesi di Wamba e agli amici italiani che hanno pensato di costruire questo centro in questa zona.