30 anni di volontariato nella Repubblica Democratica del Congo.
Cosa dire per i 30 anni di vita della S.O.S. Onlus Padova? I soci della S.O.S. sono di certo i più indicati per dire qualcosa di questi tre decenni, o meglio per fare un bilancio di 30 anni della loro storia e del loro servizio di volontariato. Tuttavia, in qualità di partner, vogliamo esprimere la nostra impressione per il lavoro realizzato da questa associazione da quando ci conosciamo. Innanzitutto ci congratuliamo con la S.O.S. per il suo impegno sociale a favore delle popolazioni povere durante questi ultimi 30 anni.
In tutto questo tempo abbiamo incontrato parecchi soci della S.O.S. Padova, sempre al lavoro per risollevare le miserie delle popolazioni di più angoli d’Africa, portando la loro attenzione in particolare verso i bambini e le donne. In R.D.C, la S.O.S. è presente a Wamba e a Isiro con attività di sostegno a distanza, di lotta contro la fame, di lotta contro l’analfabetismo, di interventi di costruzioni di scuole e ospedali, di formazione di specializzandi universitari, ma anche con molti altri progetti ed interventi per uno sviluppo durevole e sostenibile. La S.O.S. ha inviato tre container a Wamba, di cui l’ultimo è arrivato nel 2017, con attrezzature e materiali
Tra i successi della S.O.S. a Wamba, ne citiamo tre in particolare.
Il Centro Oftalmologico Siloe è oggi considerato come una struttura sanitaria modello ben equipaggiata e organizzata, proprio per l’importante apporto dato da questa associazione. La scuola materna S. Lucia di Wamba e la scuola pilota Pedrollo dove si formano dei giovani, una vera e propria “élite” in questa realtà. Tutto questo fa sì che la S.O.S. Onlus goda quindi di una notorietà pubblica nella nostra regione. Tutti i suoi interventi si sono svolti attraverso un contatto fisico reale, toccando con mano la realtà della popolazione del nostro ambiente.
A prova di questo, ogni anno si sono visti i responsabili della S.O.S. Padova, così come i loro collaboratori, venire dall’Italia a Wamba o a Isiro per visitare e monitorare tutte le attività realizzate in questo paese a favore dei poveri che vivono in piena foresta equatoriale del Congo. Senza preoccuparsi dei rischi dei lunghi viaggi, delle fatiche sotto un sole accecante e delle strade quasi inesistenti, questi amici italiani sono restati fedeli al loro impegno. Questo dimostra la loro volontà di portare a questo popolo non soltanto dell’assistenza in materiali restando tranquillamente seduti nei comfort dell’Europa, ma di venire loro stessi, di persona, a testimoniare un amore sincero (vivente). Questo potrebbe sembrare semplice per coloro che guardano alla televisione certi aspetti della vita quotidiana in Africa.
In realtà non è così facile per un europeo venire in Congo, tenuto conto della precarietà della vita e dei rischi che il viaggio può comportare. Bisogna altresì dire che questi viaggi richiedono entusiasmo, energia, coraggio e anche accettare di spendere denaro per non guadagnare niente in cambio; affrontare tali realtà è veramente ammirevole. Durante questi ultimi 30 anni, credo che ci siano stati certamente tanti successi e soddisfazioni, ma credo anche che le delusioni e gli insuccessi a livello interno ed esterno non siano mancati. Questo fa parte delle gioie e dei dispiaceri della S.O.S. Il loro impegno e la loro fedeltà a servizio dei poveri merita onestamente elogi e incoraggiamento.
Abbé Cosmas Boyekombo
Direttore del Centro Oftalmologico Siloe di Isiro