Quest’anno l’associazione Solidarietà Organizzazione Sviluppo (S.O.S.) festeggia i suoi 30 anni di vita. Non essendo socia di questa associazione, è da parte mia ambizioso pretendere di fare un bilancio esaustivo di una realtà così grande. Umilmente darò una breve testimonianza di ciò che ho vissuto da vicino. Per nostra conoscenza, la S.O.S. è un’associazione italiana che ha sede nella città di Padova e la cui presidente è la signora Sonia Bonin. Siamo stati in contatto con molti dei suoi soci volontari che animano e sostengono materialmente l’associazione.
Le volte in cui sono passata per la sede della S.O.S., sono rimasta positivamente colpita dall’atteggiamento di donne e uomini volontari che offrono il loro tempo e partecipano attivamente al buon funzionamento dell’associazione.
Leggendo la loro rivista “Orizzonti Africani”, abbiamo scoperto che questa associazione interviene in molti settori e principalmente in due paesi africani: Repubblica Democratica del Congo e Tanzania. In Repubblica Democratica del Congo, più precisamente a Wamba, la S.O.S. interviene da molti anni per la promozione dell’infanzia (presa in carico a livello nutrizionale e scolastico dei bambini vulnerabili attraverso il sostegno a distanza), per la promozione della donna (alfabetizzazione e sostegno alle mamme paesane nelle comunità rurali), per la salute (costruzione di strutture sanitarie, equipaggiamento con attrezzature sanitarie e medicinali), per la costruzione di scuole, ecc. Queste iniziative della S.O.S. sono state e restano le benvenute nel nostro territorio che, come altre realtà della R.D.C., vive da molto tempo la violenza, l’instabilità e il sottosviluppo cronico che hanno devastato la vita di numerose persone e soprattutto dei più vulnerabili (donne e bambini).
Prima dell’arrivo della S.O.S., 2/3 dei bambini di Wamba erano bisognosi di aiuto umanitario, migliaia di altri non erano scolarizzati e tra loro i malnutriti erano i più esposti alle malattie. Altri ancora erano vittime dei maltrattamenti e dello sfruttamento. In breve erano privati dei loro diritti fondamentali.
Con l’arrivo della S.O.S. e attraverso il suo sostegno, abbiamo visto crescere molti bambini e diventare a poco a poco donne e uomini responsabili, impegnati nella vita. La maggioranza di quelli che erano molto piccoli stanno ancora oggi progredendo e numerosi frequentano la scuola secondaria, mentre un certo numero è all’Università. Inoltre, le mamme che non sapevano né leggere né scrivere, oggi leggono in pubblico e sono capaci di esprimersi per iscritto (associazione delle mamme Ambiwa). Quelle che vivevano nella miseria al villaggio oggi sono riunite in associazione di “mamme paesane” (mamme di Bombombi): esse lavorano nei campi comunitari e il ricavo di questo lavoro le aiuta a pagare le iscrizioni scolastiche dei loro figli. Per noi, le attività della S.O.S. non sono state un fuoco di paglia, ma continuano fino ad oggi, dimostrando la serietà del loro impegno e la loro abilità nella raccolta di fondi attraverso attività a Padova e grazie anche alla generosità di persone di buona volontà (donatori).
Personalmente, sono riconoscente alla S.O.S. per avermi dato la possibilità di essere a servizio dei bisognosi e più vulnerabili e per averci aiutati a realizzare pienamente alcuni aspetti del carisma della mia Congregazione. Altro motivo di gratitudine per questa associazione è l’avermi dato l’occasione di acquisire delle competenze in ambito ottico; mi sono, infatti, recata in Italia, a Padova, per tre mesi in tre anni successivi. Fondamentale è stato l’aiuto e la collaborazione dell’ottico Carlo Cavalli, che generosamente continua a sostenere il progetto del laboratorio occhiali fornendo apparecchiature adeguate per la realizzazione di occhiali.Il nostro è l’unico centro ottico in tutta la zona di Isiro.
Un grazie di cuore alla Congregazione delle Dimesse per avermi ospitato con grande generosità e affetto in occasione dei miei soggiorni a Padova.
Sr. Roseline Ulenga
Petites Soeurs de l’Evangelisation (PSE)
Diocesi di Wamba